Quando ho iniziato a pensare a quale oggetto avrei potuto modellare, a quello che mi aiuta a superare le mie paure, non mi è venuto in mente niente. Le mie paure sono talmente radicate in me che, ancora oggi, non c’è niente che mi aiuti a superarle, ad affrontarle. Non sono mai stata attaccata agli oggetti, preferisco molto di più dare. L’unica cosa a cui sono fortemente legata è il mio passato, le storie, reali o meno, che mi hanno accompagnata negli anni, la mia memoria. Mi piace pensare che siano vere e che magari, cambiando qualche passaggio, qualche virgola, la storia possa essere adattata a me. 

 

Una delle mie storie preferite è un episodio tratto dall’opera ”Orlando Furioso”, intitolato “Astolfo sulla luna”. Mi sono chiesta tante volte dove finissero negli anni gli aspetti del mio carattere o le sicurezze che non avevo più. Mi sono chiesta quale evento potesse aver scatenato un mio timore. Il fatto di non averne la certezza mi fa ancora più paura. Ho paura di ciò che non conosco. Fantasticando, ho iniziato a pensare che forse tutto ciò che ci spaventa possa essere una sicurezza, una qualità, un insegnamento che abbiamo perso e che è arrivato sulla luna. Perché forse la paura non è la presenza di un qualcosa che non va, ma solo la sua assenza. 

 

All’interno del paesaggio ho inserito delle ampolle fluttuanti, ognuna con dentro qualcosa che ho perso e che mi fa avere paura di qualcosa qui sulla terra. Un giorno spero tanto di ritrovare tutte quelle ampolle.