CORPO
Personalmente posso asserire che le parole che si possono usare per descriverci sono infinite, tuttavia “corpo” racchiude qualsiasi significato immaginabile.
Per capire cos’è il corpo, come si comporta e come significarlo ci si deve continuare a chiedere in che modo questo stesso comunica, viene comunicato, e come ciò che viene comunicato venga recepito. Quello che definisce i modi in cui il corpo fisico viene percepito è il corpo sociale, dato che la cultura lo plasma e ne determina il ruolo, cioè i modi in cui l’uomo fa uso dello stesso adattandosi e uniformandosi ai codici collettivi.
Ogni società definisce, significa, modella trasforma e etichetta il proprio ideale, adeguando ne e ideandone funzionalità, genere, relazioni, usi, al proprio retaggio ed epoca storica. Riesce facile, forse spontaneo pensare all’appartenenza del corpo fisico alla natura, tuttavia oggi, in base alla “normalità” vigente, sembra quasi impossibile che un corpo genuino, senza alcuna modifica rientri in ciò che viene ritenuto accettabile.
Un corpo per Esserci
Foto: Viviana Perghem
Oggi, coabitano nel corpo sociale, sia quello fisico che quello elettronico, il corpo materiale e il corpo virtuale. Ormai un corpo unico, tuttavia doppio (fisico-elettronico), che come una protesi abbiamo a disposizione nel palmo della nostra mano, capace di creare una diversa percezione di sé e degli altri, cambiare e aggiungere metodi comunicativi andando ad intaccare però il rapporto che si crea fisicamente con gli altri individui.
Noi siamo corpo e viviamo in un collettivo compreso in altre società e circondati da un’infinità di elementi, fisici o concettuali, un po’ come se fosse una matrioska, e questo ci porta a relazionarci con noi stessi e con gli altri, perciò siamo moralmente obbligati a fermarci e riflettere
sulla percezione, la correlazione e l’interazione che abbiamo con quest’insieme.
Siamo tanti, ma tutti siamo una cosa sola.
Gabriele Tasin