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EINS-ZWEI-DREI-VIER-FUNF-SECHS-SIEBEN-ACHT

Eins-zwei-drei-vier-fünf-sechs-sieben-acht è ormai solo nella mia testa!

Le strade, un deserto, e i clacson son stati sostituiti dai cinguettii degli uccelli. Tutto si è trasformato in un lampo senza neppure lasciarci il tempo di metabolizzare quello che sta succedendo. Tutto si è fermato, la frenesia quotidiana è mutata in un boato vuoto e assordante. Sento i muscoli fremere dalla voglia di ricominciare a muoversi a tempo di musica. La voce lontana degli insegnanti celata dietro uno schermo mi porta alla mente la mancanza delle relazioni con i compagni durante le ore di lezione.

Le sbarre si sono trasformate in maniglie delle porte e il pavimento morbido delle sale da ballo in piastrelle fredde dei balconi. Mi mancano le sensazioni che pregustavo prima di salire sul palco, i costumi di scena, il contatto visivo con la platea, una platea ormai assente. Aumenta sempre più il distanziamento sociale e i riflettori sono spenti da mesi. Stagioni intere di balletti cancellati da un killer invisibile e ballerini chiusi in casa in preda al panico, alla paura che la loro carriera sia finita.

La mente vola ma il corpo subisce trasformazioni visibili. 

Mi manca tutto! Mi manca la quotidianità, una quotidianità che ora fa fatica a ripartire, che non so se ritornerà quella di prima o muterà per sempre. 

Penso a tutti quei ragazzi che frequentano scuole private e al disagio che provano dopo la crisi economica che le strutture hanno e stanno affrontando. Perché questo lockdown ha portato ad un blocco di tutti quegli enti che si autofinanziavano e molti di questi non hanno più fondi per ripartire. E chi ne paga le conseguenze? Ballerini ed insegnanti.

Tuttavia una cosa positiva in questo lockdown c’è stata. Ho avuto modo di riflettere sull'importanza delle relazioni date sempre per scontato. Questa emergenza non mi ha fermato e non mi fermerà, perché nonostante tutto ho continuato a ballare nella mia camera; perché mi è impossibile non farlo.

L’importante è esprimere e dimostrare a sé stessi quello che si ha dentro e io l’ho sempre fatto attraverso la danza! A mio avviso, se un ballerino ha continuamente bisogno di stimoli e di dimostrare qualcosa a qualcuno è destinato all'infelicità eterna. 

Gianmarco Sebastiani
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