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L'AUTO-CONVINZIONE

Ogni giorno presenta la stessa percorrenza delle lancette di un orologio: gli attimi sono momenti irripetibili, anche per la designazione del nostro futuro. Noi uomini, siamo spesso posti a prendere decisioni, occasionalmente anche ardue, a seconda delle circostanze in cui ci ritroviamo. La pressione di essere limitati, come in questa situazione, può risultare frustrante e soffocante. 

Il Covid-19 ha imposto senza scelta all’uomo una permanenza con se stesso, all’interno del proprio nucleo d’origine. 

Dietro a nausea e disperazione possiamo trovare una radice di forza che ci contraddistingue, l'inevitabile spinta verso l'adattamento. Aspiriamo a trovare spazi per poterci esprimere ed elevare la nostra unicità, quella però la troviamo solamente nel profondo e all’interno di noi stessi, ed è così potente da potersi manifestare, se chiamata in causa, ad ogni nostra pulsazione.

Il punto di svolta si trova nella ricerca personale di poter inevitabilmente accettare le circostanze in cui ci troviamo, trovare l’essenza di momenti di analisi e di introspezione con noi stessi prima che di noi stessi. Conoscerci, svilupparsi e creare una forma più forte, più preziosa della nostra personalità. Fare passi indietro non si può, quelli che possono sembrare errori sono soltanto definizioni di un cambiamento.

Sicuramente questa solitudine ci ha imposto un vuoto dove farci domande o sentirle, domande su cosa per noi è importante e come ottenere ciò che ci permette di arrivare ad una serenità alla quale non avevamo dato peso.

L’armonia e la pace si raggiungono soltanto affrontando quelle che io ho definito come pressioni personali interne e anche dal lasciar scorrere di gratificazioni emotive. La limitazione ci costringe a trovare soluzioni alternative, attivando un meccanismo di miglioramento del nostro sistema di gratificazione. Ciò significa che siamo in un continuo procinto di una ricerca verso il nostro benessere ma siamo spinti ad attivare il nostro ingegno per trovare le soluzioni adatte per soddisfare la nostra gratificazione.

Ruben Da Silva
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