PAURA
La paura fa parte dell’essere umano. Fin dagli albori è quell’istinto che teneva in vita i nostri antenati, quelli che circa ottantamila anni fa vivevano nei pied-à-terre con le pareti di roccia e l’arredo che poteva sembrare disegnato dalla collaborazione tra Front e Moroso. Ha accompagnato poi lo sviluppo umano, fino a scatenare delle rivoluzioni, come quella del Settecento circa o quelle studentesche del Sessantotto; ha diffuso l’ansia comune alla fine degli anni Novanta per il cambio del millennio, fino ad arrivare ai giorni odierni con tutte le paure, angosce e timori che ci affliggono: il lavoro, le malattie, il surriscaldamento globale con la questione dell’ecologia annessa, sventure personali varie e la fine del mondo.
A mio avviso, la vita offre parecchi motivi per cui un individuo può avere paura, ma vorrei far notare che sono altrettanto numerose le ragioni per riuscire ad affrontare le paure. È stato scelto questo topic per l’edizione di accompagnamento al rilancio dell’interfaccia grafica di ESSERCI perché per tutti noi è stato, ed è ancora spaventoso cercare di mandare avanti una realtà come questa. La precarietà e l’incertezza fanno paura; tuttavia, allo stesso tempo,
Esserci anche nella paura
Foto: Sarah Melchiori
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risultano stimolanti ed elettrizzanti. D’altronde, le sfide riescono a dare quel pepe in più alle cose, rendendole automaticamente divertenti.
Alcune dinamiche sono cambiate dall’uscita dell’edizione precedente, sia all’interno di ESSERCI che nelle vite di chi ci lavora e, suppongo, anche di chi lo legge o ne ha sentito parlare. I cambiamenti sono inevitabili, perché portano allo sviluppo, alla crescita e al proseguimento della vita, ma comunque noi ci siamo e per usare come riferimento la frase di Albus Silente in “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban”: vogliamo ESSERCI anche nei momenti più tenebrosi, per ricordarvi di accendere la luce.
Gabriele Tasin