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SENZA TEMPO

La realtà appare immobile e congelata come l’immagine di una fotografia, incastrata in una dimensione priva di coordinate; lo scoccare delle lancette scompare nella nebbia del domani, che fitta dissolve il confine tra il prima e il poi, e derubati del nostro tempo, abbandonati ad un’esistenza incerta e sospesa tra la solitudine ed il silenzio, in bilico tra speranza ed illusione, confinati in tormenti e desideri soccombiamo ad un presente dal duplice volto che nega e concede, separa ed unisce, sottrae e restituisce la libertà di riempire di senso il vuoto. 

Un tempo che svanisce in ore senza numero, in giorni senza nome, nel continuo ripetersi della medesima canzone, di un ritornello vacuo ed assordante che rimbomba nel nulla e conferisce a ieri un nuovo sapore: quello di una quotidianità frenetica e stretta, scandita dagli impegni, misurata dalla fretta, un mosaico i cui incastri celano spiragli d’infinito e briciole di libertà, una costellazione di piccoli grandi doni dinanzi ai quali rimanevamo ciechi: un bacio rubato, il profumo del mare, la compagnia di un amico, qualcosa a cui brindare, le luci della notte, un caffè al tavolino, il vento tra le dita che sporgono dal finestrino, sospiri, lacrime, partenze ed arrivi, qualcosa per cui morire, per cui sentirsi vivi. Una rinnovata prospettiva da cui osservare la realtà, attraverso la quale l’ordinario si fa poesia, la semplicità si rivela un meraviglioso e complesso intreccio di attimi fuggenti che ardono, illuminano e si consumano sul nascere, si dissolvono nel fumo dell’abitudine che nasconde il vero aspetto delle cose. 

Un tempo inaspettato, che colpisce alle spalle e fa precipitare nell’oceano dell’anima, nell’abisso dell’essere, in cui smarrirsi per poi ritrovarsi, in cui scoprirsi ed incontrarsi, lasciando che sia la corrente a trasportare laddove non possiamo dire, per poi riemergere e scoprire che i minuti son diventati ore. 

Il tempo dell’essenziale trasforma lentamente la percezione della realtà, toglie e chiude per dare ed aprire, e ciò che era creduto tutto si rivela niente, s’invertono i valori, cambiano gli equilibri. Un tempo maestro che in silenzio insegna tutto ciò che sino ad ora non è stato appreso, che la vita è molto più che aumentarne la velocità, che talvolta è necessario bloccare la cascata di sabbia nella clessidra.

Zoe Salvalai
Nikodem Wrobel
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