Ho iniziato a usare i social network all'età di dieci anni.

Con il passare del tempo trascorrevo sempre più ore davanti al telefono, fino al 2015, anno che ha cambiato la mia vita. Dopo la perdita della mia mamma ho iniziato a percepire nei social un sostegno, come in Ask.fm, che permette di fare domande e interagire in modo diretto con i propri followers. 

Iniziai così ad avere un notevole successo acquisendo sempre più followers, si stava così creando la mia seconda famiglia, affermatasi con l’apertura del mio canale YouTube.

Da un gioco, un hobby, divenne un lavoro. 

 

Ad oggi sono degli strumenti che, se ben usati, possono essere proficui per il collettivo, spettatori o creators. Lavorare come influencer, oggi, non è visto ancora in modo unanime come un lavoro vero e proprio, ma per chi ha trovato in esso un rifugio, un lavoro o semplicemente un passatempo è a conoscenza dell’importanza che hanno i social in quest’ultimo periodo. 

 

In questi mesi di lockdown, noi influencer, abbiamo aumentato la portata dei contenuti con video in diretta e creato nuovi strumenti per intrattenere il nostro pubblico. Principalmente attraverso Instagram, TikTok e YouTube, il fine è stato quello di alleggerire, intrattenere e informare la propria community mantenendola il più possibile attiva. Si è cercato di veicolare informazioni e messaggi positivi utilizzando un linguaggio lontano da quello dei media, più amichevole, cercando di comunicare quelle che erano le precauzioni dettate dallo stato. Su TikTok, ad esempio, si crearono dei video ironici su come e quando indossare la mascherina. Questi hanno aiutato ad alleggerire tutta l’ansia e la pesantezza creata tra i giovani.

 

I social sono uno strumento che ci ha permesso di estraniarci, per qualche ora al giorno, da quelli che erano i problemi nella vita reale.

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Deve esserci sempre un equilibrio in tutto ed è un messaggio fondamentale che anche io cerco di trasmettere a chi mi segue: creo contenuti, ma cerco di dedicare anche molti momenti a me stessa. Sta tutto nel riuscire a coniugare la vita privata con quella pubblica, nel migliore dei modi.