STATO DI EMERGENZA
Dall’inizio della pandemia, cominciata nel 2020 e che ancora oggi influenza la nostra vita quotidiana nella maggior parte dei suoi aspetti, molte persone hanno iniziato a capire quanto il tema della salute mentale e del benessere psicologico siano importanti e allo stesso tempo precari, soggetti a taboo, a pregiudizi e a disinformazione.
In Italia parallelamente all’emergenza sanitaria ha ben presto cominciato a manifestarsi un altro tipo di emergenza, quella psicologica, una condizione globale confermata da dati sempre meno rassicuranti.
Molte persone si sono sentite sole, in difficoltà e lasciate indietro dalla società in cui viviamo, da un sistema sanitario totalmente proiettato sulla risoluzione di una crisi sanitaria senza precedenti nell’epoca della globalizzazione, tralasciando però alcuni effetti collaterali ad essa.
Ci troviamo all’interno di una comunità in cui la salute è il nuovo Dio, in cui le persone devono sempre stare bene, essere sempre performanti, funzionanti e veloci, come del resto è veloce il ritmo della vita, dell’informazione, dei media.
Ma cosa vuol dire stare bene oggi?
Purtroppo molte volte la parola benessere è associata ad uno stato inteso esclusivamente come fisico, piuttosto che psico-fisico e spesso le persone considerate fragili perché affette da mali apparentemente invisibili come i disagi psicologici vengono lasciate indietro e si trovano in condizione di dover ricorrere a mezzi propri, spesso molto dispendiosi per affrontare questo tipo di problemi, o non poterli affrontare affatto.
È sempre più evidente che le risorse della sanità pubblica italiana in questo ambito della salute sono limitate e insufficienti per rispondere all’emergenza psicologica in corso in questo momento storico.
Com’è possibile dunque sopperire a tale bisogno, sempre più generalizzato all’interno della nostra società?
Questo progetto nasce dall’esigenza personale di parlare del tema della salute mentale in Italia oggi e di alcune realtà che si impegnano a fornire assistenza di diverso tipo a chi ne ha bisogno.
Le storie che vengono raccontate sono storie di solidarietà, amicizia e impegno per il raggiungimento di un obiettivo comune, storie di persone che ogni giorno mettono a disposizione il loro tempo libero e lavorativo per aiutare gli altri.
I - Brigata Basaglia Firenze
La Brigata Basaglia è un progetto dedicato al supporto psicologico e sociale, nato all’interno delle Brigate Volontarie per l’Emergenza, costituitesi a Milano nel marzo 2020 per rispondere all’emergenza sanitaria. Il nucleo fiorentino della Brigata Basaglia è nato nel 2021 in occasione del 25 aprile. Il gruppo è formato da persone con professionalità ed esperienze diverse: psicologia e psicoterapia clinica, arte, intervento sociale, attivismo politico, pratiche di mutuo soccorso e solidarietà.
I suoi componenti sono accomunat* dal credere che la salute mentale sia una questione comunitaria, non solo un disturbo da risolvere nello studio di un* professionista. La Brigata ha iniziato la sua attività per rispondere all’emergenza psicologica che si è generata durante il primo lockdown; l’isolamento sociale e la paura del contagio hanno reso più evidenti le fragilità delle persone e delle reti sociali. La nostra società, infatti, non garantisce l’accesso ai servizi di sostegno psicologico a gran parte della popolazione.
L’emergenza sanitaria ha messo in luce come il benessere sia bio-psico-sociale. Eppure, la nostra cultura e il nostro apparato statale continuano a muoversi in modo automatico, dando risposte pubbliche su un piano prevalentemente medico, solo in parte sociale. Quando l’emergenza è psicologica oltre che sanitaria, ma la risposta istituzionale alla sofferenza interiore e relazionale è lenta o insufficiente, la comunità si auto-organizza per segnalare un vuoto e denunciare un’area di grave trascuratezza del discorso pubblico, occupando questo vuoto con una soluzione concreta che possa fare una piccola differenza immediata e reale. Una politica che conta sul volontariato per supplire al vuoto di risposte pubbliche sagge e profonde è una politica che occorre cambiare. La Brigata vuole proporre un’alternativa, offrendo uno spazio telefonico non giudicante e accessibile a tutt*, da contattare nel momento del bisogno.
Il lavoro della brigata di svolge dunque in tre diverse modalità: il centralino è il primo punto di contatto, attivo in determinati giorni e fasce orarie, si occupa di ricevere chiamate da parte di persone che per esempio possono sentirsi sole e aver bisogno di supporto. Il gruppo clinico è composto da psicologi, psicologhe e psicoterapeut* volontar*, si attiva nel caso in cui il centralino segnali un caso di bisogno e offre un percorso di quattro colloqui gratuiti. Infine il gruppo rete si occupa di accompaganre chi contatta la Brigata verso i servizi del territorio e la ri-costruzione della dimensione comunitaria, se ne avesse bisogno. La Brigata ha anche un gruppo comunicazione che si occupa di creare contenuti informativi riguardanti le attività e il lavoro della Brigata e materiale di divulgazione sui social network sul tema della salute mentale. Attualmente la Brigata ha sede presso la Casa del Popolo Le Panche di Rifredi (Firenze), dove viene ospitata per le proprie riunioni.
II - Spazio Posso
SpazioPosso è un progetto nato a Giugno 2020. La sua missione è quella di avvicinare realmente la cultura psicologica alla comunità, ai/alle cittadin*, andando incontro alle loro esigenze, a chi ne ha più bisogno, ma spesso non può permetterselo. I professionisti e le professioniste che hanno aderito dedicano parte del loro tempo lavorativo per offrire servizi di consulenza e sostegno psicologico a prezzi accessibili e solidali. Il progetto è nato a Firenze ma nel tempo si è evoluto e oggi ci sono psicolog* di SpazioPosso anche ad Arezzo, Sinalunga, Prato, Pistoia e Lucca. Oltre al supporto psicologico si occupa di ricerca e si dedica alla dif- fusione di cultura psicologica, anche attraverso l’utilizzo di social media, pubblicazioni e incontri, finalizzati alla partecipazione della popolazione interessata. L’obiettivo è fare prevenzione, promuovere e diffondere benessere psicologico negli individui, nei gruppi e nelle comunità. Il progetto comincia durante la fine del periodo di lockdown del 2020 dovuto all’emergenza sanitaria, dall’amicizia e collaborazione, nata durante gli anni di scuola di specializzazione, di Alberto, Federica e Camilla. A partire da alcune riflessioni a proposito del contesto che li circondva, si sono ritrovati a condividere valori e visioni che avevano a che fare con il ruolo dello psicologo, il crescente bisogno di supporto psicologico e il diritto di ricevere aiuto, a prescindere dal proprio reddito. SpazioPosso nasce infatti dal desiderio di fare concretamente psicologia, in modo pratico, accessibile e possibile, non più e non solo per pochi.
Col tempo si sono aggiun* altr* collaborator* e oggi SpazioPosso è un’equipe formata da psicolog*, oltre che amic* e collegh*, che si sono conosciut* in ambito lavorativo e formativo e che nel tempo hanno imparato a valorizzare e rispettare le rispettive risorse. Ognun* con le sue competenze ed esperienze in settori diversi, ma accomunati tutt* dallo stesso orientamento e soprattutto da alcuni valori centrali e fondanti che stanno alla base di SpazioPosso. Con l’avanzare della pandemia le richieste sono aumentate notevolmente, segnale di un bisogno crescente e probabilmente anche del fatto che non c’è un numero sufficiente di servizi per soddisfare tali bisogni.
III - Gli anelli mancanti
Il Centro Regionale Interculturale Gli Anelli Mancanti di Firenze è un’associazione di volontari impegnata nella promozione del dialogo interculturale e di una cultura di pace e antirazzista.
L’Associazione è stata fondata nel 1997, da Salvina Di Gangi con l’obbiettivo di creare uno spazio aperto di opportunità per tutti e tutte nel quale promuovere il volontariato come veicolo di coesione sociale e il rispetto dei diritti umani e dei diritti dei popoli. L’Associazione è infatti nata e vissuta come luogo di incontro, sia fisico, ovvero come punto di riferimento per chi vuole orientarsi in una città e una società in continua evoluzione, sia culturale dove la diversità viene valorizzata, inclusa e sostenuta, per favorire l’autodeterminazione di ognuno. In 25 anni si sono susseguite diverse attività, frutto del cambiamento del fenomeno migratorio e delle esigenze della variegata società fiorentina. In generale si può dire però che le attività si dividono sostanzialmente in attività didattiche e laboratoriali e in servizi gratuiti e aperti a tutti.
Tra le attività didattiche più longeve c’è la Scuola di lingua e cultura italiana per Stranieri.
Organizzata in orario serale, la scuola vuole offrire a tutti e tutte, anche ai lavoratori e alle lavoratrici, la possibilità di imparare o approfondire l’italiano, per rafforzare le proprie conoscenze e sfruttare nuove opportunità di crescita. Le lezioni sono perlopiù rivolte ai principianti, sia a coloro che non hanno mai avuto l’occasione di studiare in caratteri latini che a coloro che sanno parlare con una certa dimestichezza ma che hanno delle lacune grammaticali. Oltre all’italiano, la didattica si divide tra corsi di lingua straniera (inglese, francese, arabo, spagnolo, wolof, albanese, ecc.), corsi di informatica, corso di preparazione all’esame teorico della patente di guida, corso di preparazione al test per il permesso di soggiorno e altri. Benché questi si rivolgano principalmente agli adulti, negli ultimi anni è nato e si è sviluppato un progetto di più ampio respiro, che investe il quartiere circostante la sede dell’associazione (in Via Plazzuolo 8 a Firenze) e che mira a sostenere le famiglie straniere residenti nel Centro Storico: il Doposcuola. Questa attività si articola in momenti di sostegno allo studio, momenti ludico-educativi per i bambini e giovani ragazzi e servizi di orientamento per i genitori che si interfacciano per la prima volta con il sistema scolastico pubblico italiano. Tra le attività laboratoriali troviamo per esempio quella di Teatro, un ibrido sperimentale tra corso effettivo e momento di espressione personale che da sempre anima le sere dell’Associazione. Il Laboratorio di Teatro è infatti pensato per ridurre la distanza che si può percepire in una società multiculturale e obbliga i partecipanti ad esprimersi con il proprio corpo in maniera creativa per superare le barriere. Ogni anno, il gruppo mette in scena una rappresentazione che affronta i temi e i valori dell’intercultura. Ogni 3 mesi circa l’Associazione apre le sue porte alla formazione di nuovi volontari e volontarie che hanno tempo e voglia di impegnarsi nella promozione dell’intercultura a Firenze. La formazione è un mo mento importante in quanto permette a tutti e tutte gli aspiranti volontari e volontarie di conoscere le mille attività che gravitano all’interno e all’esterno dell’Associazione e scegliere quella più adatta. Il contributo di ognuno non è necessariamente legato alla propria attività professionale ma alla volontà di mettersi in gioco, di contribuire, di far parte di un gruppo nel rispetto reciproco. La varietà dei partecipanti favorisce un flusso di idee e scambi quasi continui grazie al quale nascono praticamente ogni giorno progetti, eventi e nuove attività. I servizi per la comunità sono principalmente 3: lo Sportello salute lo Sportello accoglienza e orientamento ai servizi territoriali e lo Sportello di consulenza e informazione legale. Questi sportelli offrono consulenze specifiche con l’aiuto di professionisti volontari, con una particolare attenzione al dialogo interculturale e alla comunicazione non verbale delle difficoltà o dei disagi. Ognuno di questi, nel tempo, si è evoluto e diversificato per rispondere alle esigenze della comunità. Lo Sportello Legale, nato principalmente come Sportello Immigrazione, oggi offre anche consulenze su tutto il mondo dei rapporti lavorativi (Sportello Lavoro) e sui diritti del consumatore (Sportello Consumatore, coinvolto peraltro nel circuito nazionale del Movimento dei Consumatori). Lo Sportello Salute dell’associazione assiste gratuitamente chiunque può aver bisogno di un aiuto per la propria salute. Esso nasce in modo organizzato nel 2012 e fino ad oggi sono state visitate persone provenienti da tutto il mondo (Africa Sub Sahariana, Magreb, America del Sud, Asia, Europa, Medio Oriente). Gli operatori attuali sono circa dodici tra medici, infermieri, assistenti, ostetriche e psicologhe. Le attività’ cliniche sono svolte mediante lo sportello medico, che si svolge tutti i lunedì e i mercoledì su appuntamento in segreteria dalle 19 alle 20.30 circa. Nell’ambito medico-sanitario l’associazione ha anche altri sportelli, a cui è possibile accedere sempre tramite appuntamento, per l’assistenza ad altre esigenze specifiche, come lo Sportello Donna, lo Sportello Pediatrico, aperto il secondo e quarto mercoledì del mese, lo Sportello Psicologico, aperto tutti i mercoledì. Infine, visitando lo sportello medico e sempre prendendo appuntamento, si può richiedere un’assistenza odontoiatrica di base.
Il tipo di intervento effettuato tramite questi servizi consiste in: colloquio e visita medica, informazione sanitaria, distribuzione di medicine se disponibili (disinfettanti, antiflogistici, antalgici, antinfluenzali, collutori ,ecc.), invio a risorse specialistiche (ortopedico, dermatologo, ginecologo, ecc.), colloquio psicologico. Altre attività legate sempre allo Sportello Salute sono quelle di educazione sanitaria nelle classi di lingua, attività di territorio, progetti di ricerca e raccolta dati.
Con l’avvento della pandemia l’attività dello Sportello Salute ha pre-sentato una riduzione del numero di visite, che hanno dovuto iniziare a svolgersi esclusivamente su appuntamento e che in alcuni casi sono state effettuate per via telefonica. Recentemente è cominciato anche il “Progetto Secondi” dello Sportello Salute, che si occupa di effettuare test di screening sanitario gratuito nella città di Firenze attraverso tamponi per il Covid-19 e test per malattie sessualmente trasmissibili.
Camilla Poli
IV - Progetto Hermes
Il Progetto Hermes nasce nel 2009, a Firenze, con il preciso scopo di rendere accessibile la psicoterapia e la consulenza psicologica a tutte le fasce di popolazione comprese quelle non abbienti, che di fatto restano escluse dalla possibilità di prendersi cura della propria salute psicologica. Il panorama attuale dei servizi psicologici infatti è costituito da due vie che corrono parallele e senza punti di incontro: l’accesso gratuito all’asl, dove l’afflusso di persone bisognose di percorsi psicoterapeutici e psicologici è alto e dove quindi si incontrano delle difficoltà di supporto continuativo e regolare, e gli studi privati dove un tariffario anche minimo del professionista può risultare insostenibile, inizialmente o sul lungo periodo, per molte fasce di popolazione. Attraverso un modello di servizio, ideato e sviluppato nel corso del tempo da un gruppo di psicoterapeuti di Firenze, specializzati presso l’Istituto Gestalt di Firenze, Hermes si interpone tra queste due realtà sviluppando un’ottica sociale e al tempo stesso garantendo un’alta qualità del servizio: un modello
che unisce il supporto alla persona da parte di psicoterapeuti provenienti dall’ambito privato, di
formazione certificata e con disponibilità di orari, alla continuità nel tempo dei percorsi, e ad un prezzo contenuto, stabilito solo in funzione del modello ISEE presentato inizialmente dall’interessato. Hermes, in questo modo, accoglie esclusivamente persone con basso reddito che sentono la necessità di intraprendere un ciclo di incontri psicologici o anche un percorso vero e proprio di psicoterapia. In collaborazione con i Servizi Sociali del territorio, Hermes si è dato anche l’obiettivo di lavorare in sinergia con altri servizi, ed in questo senso ha sempre ricevuto una buona accoglienza e confermato, nel tempo, l’efficacia dell’ottica collaborativa. Questo progetto ha visto la luce con il supporto di altre realtà già esistenti che ne hanno colto i suoi intenti e la sua etica, promuovendolo e accogliendolo nei loro spazi concreti. La Cooperativa Il Girasole, aderente alla rete Coeso, è la prima realtà che ha creduto nel progetto Hermes, nella sua formula innovativa
e nella sua originalità, e gli ha offerto l’occasione di concretizzare l’idea, dimostrando di condividere
l’emergenza del bisogno di un servizio di questo tipo. Nel 2012 un’altra cooperativa, la Convoi, permette ad Hermes di ampliare il proprio campo d’azione e di aprire altre sedi. Attualmente il servizio è attivo a Firenze e Borgo San Lorenzo ed ha ricevuto il patrocinio gratuito dei relativi comuni. Con il recente ampliamento dei servizi Hermes offerti per l’infanzia e l’adolescenza, e la situazione contingente che vede un aumento della richiesta di questo tipo, i componenti di Hermes ritengono opportuna una maggior diffusione possibile tramite i canali istituzionali.